Rieccomi con voi, a libro appena ultimato e con le ultime pagine ancora nella testa, mi accingo a fare la mia piccola recensione per voi, dell'ultimo libro letto.
Con queste emozioni che ancora mi scaldano il cuore, vi abbraccio
la vostra
Il segreto della crisalide
di Denise Aronica
Pagine: 230
Editore: Self publishing
Sinossi
Sono passati quasi nove mesi da quando i genitori di Olivia sono morti, ma lei non è ancora riuscita a farsene una ragione. Sa di non essere pronta a passare oltre e a lasciarli andare per sempre e non intende sforzarsi per farlo, così trascorre le sue giornate a tenere il conto del tempo che passa in modo maniacale, imbrattandosi il braccio con un pennarello, chiusa nella sua nuova camera a casa dei nonni, a leggere fino a dimenticarsi di tutto il resto.
Nemmeno per Max, il suo fratellino di otto anni, è semplice riuscire a fare breccia nella solida armatura che Olivia ha costruito tutto intorno a sé e anche i nonni, pur sforzandosi di non darlo a vedere, non potrebbero essere più preoccupati per lei, che si rifiuta persino di parlare con uno psicologo.
Sarà per via della sua reticenza e testardaggine a rifiutare qualsiasi tipo di sostegno che nonna Mar-gherita prenderà una decisione drastica. Olivia sarà costretta a frequentare per un paio di mesi una sorta di centro estivo molto particolare, gestito da un’amica di vecchia data di sua madre, in cui un’equipe di specialisti si occupa di aiutare adolescenti affetti da dipendenze comportamentali.
Proprio lì al centro, grazie alla compagnia di Daniel, un nerd dipendente dai videogiochi, e di Andrea, una ragazza viziata, volubile e misteriosa, Olivia riuscirà finalmente a lasciarsi andare e ad aprire un po’ il suo cuore. Il dolore per la sua terribile perdita però, continuerà ad assillarla, soffocando sul nascere ogni più piccolo sprazzo di felicità. Olivia sarà così costretta a rendersi conto che dovrà iniziare a lottare con tutte le sue forze per riuscire ad avere di nuovo il controllo sulla sua vita prima che sia troppo tardi.
Nemmeno per Max, il suo fratellino di otto anni, è semplice riuscire a fare breccia nella solida armatura che Olivia ha costruito tutto intorno a sé e anche i nonni, pur sforzandosi di non darlo a vedere, non potrebbero essere più preoccupati per lei, che si rifiuta persino di parlare con uno psicologo.
Sarà per via della sua reticenza e testardaggine a rifiutare qualsiasi tipo di sostegno che nonna Mar-gherita prenderà una decisione drastica. Olivia sarà costretta a frequentare per un paio di mesi una sorta di centro estivo molto particolare, gestito da un’amica di vecchia data di sua madre, in cui un’equipe di specialisti si occupa di aiutare adolescenti affetti da dipendenze comportamentali.
Proprio lì al centro, grazie alla compagnia di Daniel, un nerd dipendente dai videogiochi, e di Andrea, una ragazza viziata, volubile e misteriosa, Olivia riuscirà finalmente a lasciarsi andare e ad aprire un po’ il suo cuore. Il dolore per la sua terribile perdita però, continuerà ad assillarla, soffocando sul nascere ogni più piccolo sprazzo di felicità. Olivia sarà così costretta a rendersi conto che dovrà iniziare a lottare con tutte le sue forze per riuscire ad avere di nuovo il controllo sulla sua vita prima che sia troppo tardi.
Recensione
Mi sono avvicinata a questo romanzo con molta cautela ed evitando assolutamente qualsiasi tipo di recensione poteva capitarmi a tiro, volevo che il mio fosse un giudizio assolutamente sincero.
La cosa che mi ha colpito di più di questo romanzo è la delicatezza con cui tratta un argomento tanto serio e gravoso come la perdita e il dolore.
Tutto è narrato in un modo molto scorrevole e realistico, ed è facile immedesimarsi in Olivia, si condivide il suo dolore, si capiscono le sue difficoltà, ci si ritrova a solidarizzare con lei e il suo modo di approcciarsi alla perdita dei genitori.
Non è facile affrontare un dolore simile, e diciamo pure che molto spesso crogiolarsi nel dolore è molto più facile che reagire, perchè a volte reagire e andare avanti, parlarne, affrontare quella perdita è più doloroso e per uno strano istinto egoistico non si vuole condividere quel peso che ci opprime, è come se quel dolore fosse l'ultima cosa che ci rimane delle persone che abbiamo perso.
Una volta un amico mi ha detto che il peggio non è lo shock iniziale perchè in quella fase non ci si rende conto e non si ha neanche il tempo di rendersi conto di ciò che ci sta realmente accadendo, il peggio è quello che viene dopo...la quotidianità.
E' quando con naturalezza uno si gira certo che si troverà davanti quella persona e all'improvviso la realtà ci sbatte contro il fatto che quella persona non c'è più che fa più male.
E Denise tutto questo lo racconta bene, con delicatezza, senza mai essere pesante, senza mai scadere in lacrime copiose, senza mai essere banale.
E racconta anche di come una persona possa riuscire a reagire, attraverso l'amore, attraverso lo schiudersi al mondo, attraverso l'aprirsi agli altri e il rendersi conto che non si è soli, che c'è sempre qualcosa per cui vale la pena respirare e vivere...vivere anche per aprirsi ad un amore appena nato e che forse è il modo migliore per reagire al dolore.
Bello, emozionante e soprattutto vero! Brava Denise
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